
Guerra post covid: come affrontare la stanchezza emotiva
Fino a pochi mesi fa l’intera popolazione mondiale è stata messa a dura prova dal covid, che si è imposto come un vero e proprio game changer. Abbiamo dovuto adattarci ad una nuova normalità, costellata da cambiamenti comportamentali, economici e di abitudini. Quella del virus è una paura restia ad abbandonare la memoria collettiva, un forte timore esasperante e “profondo” in grado di condizionare la salute psicologica di chiunque.
E dopo un brevissimo periodo di assestamento, dove la condizione pandemica sembrava essere divenuta maggiormente gestibile, ecco la guerra. Un conflitto vicino tanto culturalmente quanto in termini di distanza fisica, dal quale è subito scaturita una forte pressione economica legata all’aumento del prezzo delle materie prime. Nel contesto odierno non è difficile, quindi, sentirsi letteralmente schiacciati dalle calamità naturali e socio-economiche citate.
Può capitare quindi che, percependo se stessi come in balia degli eventi, da forti periodi di stress come questo si generi una “stanchezza emotiva” che si esprime mediante sintomi sia fisici che psicologici. Fermo restando che la guida di oggi ha carattere puramente informativo, e non può in alcun modo sostituire un parere professionale, vediamo insieme di cosa si tratta.
Stress emotivo ed emozioni
Ogni evento, sia grande che piccolo, può essere percepito come stressante. Lutti, cambiamenti profondi nelle relazioni di tutti i giorni o con la persona amata e trasferimenti obbligati sono fenomeni che se non gestiti a dovere possono degenerare in disagio psicologico, e successivamente in psicopatologia.
Tristemente famosi sono i casi degli expat italiani all’estero che a causa di numerose difficoltà riscontrate in ambienti nuovi e sconosciuti testimoniano ansia, ritiro sociale e sintomatologie depressive. Anche la convivenza con colleghi/altri individui in ambienti tossici può essere considerato come emotivamente stancante e pericoloso. Numerose ricerche supportano l’ipotesi che ambienti di lavoro esageratamente stressanti portino le persone ad un decremento della performance cognitiva, e quindi della produttività in azienda.
Sarebbe quindi possibile definire stressor qualunque evento dal quale scaturiscano disfunzioni di natura psicofisica (somatizzazione) e/o sociale (Difficoltà relazionali e ritiro sociale). Come spesso ribadito in guide precedenti, lo stress non è di per sé negativo. Al contrario, essere “stressati” prima di date importanti permette di preservare una performance qualitativamente elevate. Quando tuttavia i carichi di stress sono esagerati, o protratti nel tempo, sopraggiungono difficoltà psicofisiche.
Sintomi della stanchezza emotiva
In casi simili, l’individuo si sentirebbe minacciato e allo stesso tempo frustrato perché incapace di affrontare tale minaccia. I sintomi più diffusi potrebbero essere:
- Fatica nell’eseguire semplici compiti fisici che prima era possibile svolgere con facilità (spostarsi, fare esercizio fisico, pulire gli spazi di casa, etc…);
- Decremento delle prestazioni cognitive (diminuzione dell’attenzione, difficoltà di memoria, lentezza di ragionamento);
- Senso di vuoto, rassegnazione perché gli eventi sono percepiti più grandi di noi (e quindi ingestibili);
- Ansia, disperazione;
- Problemi somatici di varia natura (mal di testa,
- Sonnolenza in orari diurni o durante attività quotidiane;
- Apatia;
- Incertezza per il proprio futuro.
Come si cura la stanchezza emotiva?
Così come ogni altra difficoltà riguardante la gestione delle emozioni (e quindi alla salute psicologica), per curare la stanchezza emotiva è necessario rivolgersi ad un professionista del settore. Essere accompagnati in un percorso di terapia significa apprendere strategie fondamentali per poter recuperare energie psichiche e combattere quei sintomi di spossatezza psico-fisica provocati da un contesto così difficile.
La salute mentale deve essere percepita come al pari di quella fisica, e ognuno dovrebbe prendersene cura. Noi di Helpmeout abbiamo sviluppato un servizio di terapia online completa, che tenga conto delle caratteristiche uniche delle persone che decidono di mettersi nelle nostre mani. E non è tutto: il primo colloquio online è totalmente gratuito, ideale per chi pensa di aver bisogno di un supporto qualificato, ma per via di alcune difficoltà (barriere linguistiche, posizione geografica, incertezze di altra natura) non può recarsi fisicamente dallo psicologo.
Chiedere aiuto è sinonimo di forza, non di debolezza. Affidati a noi: compila il questionario. Ti metteremo in contatto con uno dei membri del nostro team più adatto alle tue esigenze. Helpmeout: life is too short to be unhappy.
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