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Burnout lavorativo: il nemico naturale della produttività aziendale

Il Burnout al lavoro rappresenta un grave problema, che mette a rischio la salute psico-fisica dei dipendenti, limitandone la produttività aziendale.

Viviamo nell’epoca della velocità, dove tutto “deve essere pronto per ieri”. Siamo costantemente messi alla prova, ed esposti a livelli di stress molto spesso superiori a a quanto potremmo realmente gestirne. Innumerevoli compiti e task che soffocano reti sociali e vita privata, fino a portare il dipendente a quella situazione clinica che corrisponde al nome di “burnout lavorativo”.

L’etimologia del termine non è difficile: significa appunto bruciato, esaurito.

Un essere umano in queste condizioni, come potrai ben comprendere, non sarà mai in grado di offrire il massimo della propria professionalità. Il perché pare scontato: l’esaurimento cognitivo precede quello fisico.

Una mancanza di forze cognitive si ripercuote in modo decisamente negativo sulla performance mentale e sociale degli individui, sfociando poi in patologie e sindromi lavoro correlate.

Il Burnout lavorativo rappresenta un grave problema che, come vedremo, è stato amplificato dal covid e dal potenziale conflitto mondiale.

Quale potrebbe essere la soluzione? Scopriamolo insieme, prendendo spunto dalla ricerca scientifica psicologica che dagli anni 70′ studia il fenomeno.

Cause e sintomi del Burnout sul posto di lavoro

Correva l’anno 2019 e l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità), ancora ignara della pandemia che da li a poco avrebbe stravolto il mondo intero, dichiarò il Burnout come sindrome.

Quindi, come un insieme di sintomi che possono pesantemente influenzare lo stato di salute e benessere dei lavoratori. Una forte sensazione di negatività, di non avere abbastanza energie per riuscire a completare ogni compito lavorativo che ci è assegnato. Una tipologia di disagio psico-fisico che agisce su dimensioni differenti.

Secondo alcuni studi, a mancare per prime sono le energie emotive, poi sopraggiunge un senso di bassa autostima e pensieri negativi verso il futuro.

I sintomi più frequenti sono:

  1. Rigidità di pensiero;
  2. Difficoltà legate alla performance cognitiva (Concentrazione, attenzione sul lavoro);
  3. Sensazione di non avere abbastanza energie per completare gli obiettivi;
  4. Sentimenti negativi, di astio nei confronti di colleghi;
  5. Difficoltà nell’addormentarsi;
  6. Decremento della motivazione al frequentare l’ambiente lavorativo;
  7. Bassa autoefficacia e senso di autostima.

Per autoefficacia s’intende quanto una persona si sente capace di affrontare un determinato compito. Tale costrutto è proprio della sfera lavorativa al contrario dell’autostima che incarna un quadro più ampio. Un’autoefficacia minore contribuirà ad impattare negativamente sul benessere personale, contribuendo ad aumentare i livelli di stress. Oltre ai sintomi psicologici, è possibile osservare anche sintomi di natura fisica come mal di testa ricorrenti, tachicardia, nausea, stanchezza cronica e molte altre.

Burnout e lavoro: stanchezza emotiva

Al quadro appena descritto è doveroso aggiungere un importante avvenimento: la pandemia. Essa ha contribuito ad aumentare globalmente i livelli di stress, soprattutto nei professionisti medici ma non solo. Alcuni studi hanno infatti evidenziato una decisa  espansione di disturbi da stress post traumatico psicopatologie correlate e appunto burnout. Un impatto di notevole importanza sulla salute mentale mondiale. Nonostante ad oggi sembra scontato un ritorno alla normalità, gli effetti del COVID-19 sono ancora manifesti.

L’impossibilità, per cause di forza maggiore, di raggiungere gli uffici ha spalancato le porte al nuovo mondo dello smart working e del remote working. Per alcuni tale rivoluzione ha rappresentato un valore aggiunto.

Altri, invece, hanno vissuto l’allontanamento forzato dai luoghi di lavoro come negativo, essendo abituati a godere della socialità in ambiente aziendale. Ad incrinarsi in questo senso è il delicato equilibrio vita-lavoro (work-life balance), ovvero il confine tra lavoro e vita famigliare.

Stress alle stelle, percezioni di impotenza e insicurezza hanno contribuito a rendere ancora più difficoltoso Per coerenza, devo ricordare che lo stress non è di per sé negativo e anzi, se gestito a dovere rappresenta una grande risorsa per le persone. Nell’epoca odierna tuttavia è molto più frequente assistere a carichi di alvoro stressanti elevati, in grado di portare all’esaurimento delle energie e al conseguente sviluppo della sindrome del burnout lavorativo.

Se i sintomi e il contesto sono chiari, ciò che rimane maggiormente sfumata e poco conosciuta è la cura. Noi, essendo un team di terapisti che supportano ogni giorno dipendenti tramite servizi di welfare aziendale, un’idea ce la siamo fatta. Ecco allora in che modo è possibile tutelare il benessere psico-fisico delle persone.

Come possono le aziende tutelare i propri dipendenti?

Il Burnout lavorativo rappresenta un grave problema, che mette a rischio la salute psico-fisica delle persone, rendendole improduttive. L’idea delle guide di HelpMeOut, tuttavia, non si riduce ad una mera descrizione del problema. Ogni guida del nostro blog mira, dopo aver dipinto un quadro contestuale di rilievo, a fornire soluzioni concrete.

La scienza psicologica studia da sempre fenomeni come il burnout e le patologie lavoro correlate, come il low back pain e le cardiovascolari.

Anni di studi hanno portato ad un’unica conclusione: il supporto psicologico, e erogato da professionisti legalmente riconosciuti e formati, rappresenta la miglior risorsa per preservare il benessere e la salute mentale degli individui che compongono un gruppo di lavoro. E poco importa che questo gruppo sia grande o piccolo: la morale è sempre la stessa. Come abbiamo riportato in precedenza nella guida riguardante il benessere mentale del lavoratore, è innegabile che le aziende siano fatte da – e di – persone.

Noi di HelpMeOut, una realtà giovane e in espansione, siamo soliti porci alle organizzazioni come un partner affidabile, in grado di supportare le aziende a mantenere i propri lavoratori in salute psico-fisica. Offriamo piani personalizzati, garantendo il massimo rispetto della Privacy, un team numerosi di professionisti altamente qualificati, e un servizio di alto livello interamente online. Il nostro team di terapisti si mette in gioco costantemente, fornendo ogni giorno supporto al benessere mentale dei lavoratori di molteplici realtà.

Per saperne di più, visita la pagina dedicata al supporto aziendale, o contattaci direttamente alla mail hello@helpmeout.it

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