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Dismorfismo corporeo: curarlo con la terapia psicologica

In alcuni individui la perdita dei capelli appare come un vero e proprio danno, dal quale è possibile che si originino situazioni difficili

Quando si parla di dismorfismo corporeo, la mente del pensatore si rifugia in un immaginario collettivo costellato di estremi. Contribuiscono a tale risultato i numerosi articoli su Google che descrivono i dismorfismi come la percezione di parti del corpo come deformi o ripugnanti. Il fenomeno, tuttavia, presenta numerose sfaccettature difficilmente riassumibili in poche righe, e non si limita esclusivamente al percepire deformità.

Con le nostre guide sul mondo della salute mentale noi di Helpmeout vogliamo informare le persone rendendo accessibili a chiunque (per quanto possibile) tematiche psicologiche complesse. Il dismorfismo corporeo può rappresentare certamente una fonte di disagio importante, ma ad alcune condizioni specifiche delle quali i terapisti professionisti sono a conoscenza. Vorresti capirci di più? Allora ti consiglio di continuare a leggere. Prima, però, un avvertimento.

Come al solito, ti esorto ad evitare SEMPRE l’autodiagnosi. Certo, nella seguenti righe troverai informazioni rilevanti e link alle ricerche citate, pubblicate su riviste scientifiche di scienze psicologiche. Tali informazioni potranno esserti utili a comprendere in generale “come funziona”, ma non potrebbero in nessun modo sostituire il parere professionale.

Un terapista legalmente riconosciuto ha completato un iter formativo di anni, maturando conoscenze teoriche e pratiche sul campo (al contrario di chi ha studiato su Google). In ultimo, per quanto possa apparire scontato, è lecito sottolineare che ogni persona è diversa. Per questo, ogni caso di disagio psicologico presenta sfumature differenti, che se sottovalutate o gestite con improvvisati rischiano solo di peggiorare. Veniamo 0ra all’argomento di oggi: quali sono le caratteristiche di un disturbo da dismorfismo corporeo?

Cos’è il dismorfismo corporeo?

In alcuni individui la perdita dei capelli appare come un vero e proprio danno, dal quale è possibile che si originino situazioni difficili (mood depresso, decremento dell’autostima).

La ricerca di Neda e colleghi, pubblicata nel 2014, supporta fortemente tale ipotesi. Secondo lo studioso, chi sperimenta una perdita di capelli potrebbe sviluppare un vero e proprio disagio psicologico che contribuirebbe a limitarne le interazioni sociali.

Ora, avere il timore di perdere i capelli o semplicemente curare il proprio cuoio capelluto con interesse non significa che una persona soffra di psicopatologia. Secondo il DMS-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), infatti, si potrebbe parlare di disturbo solo in presenza di una preoccupazione tale da non permettere all’individuo il normale svolgimento della vita quotidiana. Quali sarebbero i sintomi chiave, scientificamente riconosciuti?

Sintomi e caratteristiche diagnostiche del dismorfismo

La sintomatologia del dismorfismo corporeo potrebbero essere:

  1. Percezione del proprio aspetto come anormale, brutto o deforme;
  2. Eccessiva preoccupazione causata da tale percezione distorta;
  3. Sentimenti di vergogna o paura nel mostrare la parte del corpo interessata in pubblico;
  4. Bassi livelli di autostima.

Il disturbo da dismorfismo corporeo porterebbe la persona a controllare compulsivamente le presunte imperfezioni, che tuttavia gli altri individui non percepiscono come tali. A causa del sentimento di vergogna ed eccessiva preoccupazione, alcuni individui ricorrerebbero a trattamenti estetici (dermatologia, chirurgia estetica) che però secondo Katharine Phillips (Direttrice dei programmi “Body Dysmorphic Disorder” e  “Body Image” al Butler Hospital e professoressa alla Psychiatry and Human Behavior at Brown Medical School a Providence a Rhode Island) non risolverebbero il problema.

Questo accade perché la causa di quel vedersi brutti o con difetti fisici anormali non sta nella parte del corpo in sé, bensì nella percezione personale di chi guarda verso lo specchio. In casi gravi, è possibile che tali disturbi generino pensieri suicidari. Ed è la stessa Philips precedentemente citata ad esplorare il medesimo aspetto in una pubblicazione del 2007, sostenendo che nelle persone con disturbo di dismorfismo corporeo, circa l’80% avrebbe almeno una volta pensato al suicidio, e circa il 25% lo avrebbe tentato.

Ad un disturbo da dismorfismo sono associati ansia, bassa estroversione, isolamento sociale e difficoltà emotivo-relazionali. Ciò che prima era semplice, viene percepito come difficile a causa di quel difetto ritenuto inaccettabile. Benché sia possibile che vengano ritenute dismorfiche una o più parti del corpo, nel DSM-5 è possibile trovare un particolare riferimento al dismorfismo muscolare.

In questa specifica tipologia di dismorfismo, che colpirebbe prevalentemente gli individui di sesso maschile, l’eccessiva preoccupazione riguarda la forma fisica. Il non ritenersi abbastanza muscolosi, o in forma. A costo di sembrare ripetitivo e noioso, aggiungo ex novo che curare il proprio aspetto fisico e allenarsi NON è da intendere come sinonimo di psicopatologia (prima di giungere a qualunque conclusione, consulta un esperto).

Quali potrebbero essere le cause del dismorfismo?

Non esiste una singola causa scatenante, tuttavia è possibile individuare alcuni fattori di rischio ambientali. Il contesto socio-culturale nel quale l’individuo nasce e cresce assume una primaria importanza, e lo sviluppo di un dismorfismo patologico è generalmente associato ad alti tassi di trascuratezza e abuso (DSM-5). In aggiunta, è altrettanto importante sottolineare il ruolo delle differenze genetiche individuali.
Alcune ricerche infatti sottolineerebbero una prevalenza di dismorfismi corporei in presenza di disturbo ossessivo compulsivo diagnosticato in parenti stretti.
 
Nel mondo odierno va tanto di moda dibattere sulla frase “noi siamo quello che mangiamo”. Certo, il cibo è importante, ma la mente lo è di più.
Noi siamo quello che pensiamo, perché il nostro punto di vista è in grado di influenzare il nostro comportamento. E il dismorfismo corporeo ne è un esempio eclatante, anche se di certo non l’unico.
Come curare questa patologia, nel migliore dei modi?
 

Chi cura il dismorfismo?

Come avrai certamente compreso, sia a causa delle informazioni qualitativamente rilevanti negli scorsi paragrafi, che dal titolo tendente allo spoiler, è possibile prendersi cura del dismorfismo attraverso la terapia psicologica.

É la prima volta che entri in contatto con noi? Allora lascia che ti spieghi come ottenere un colloquio online completamente gratuito. Per prima cosa, sarà necessario compilare un breve questionario dove potrai raccontarci la tua situazione, e le difficoltà che stai vivendo. Grazie a queste preziose informazioni, saremo in grado di consigliarti il terapeuta più adatto a risolvere le tue difficoltà.

Avrà così luogo il primo colloquio online, dove potrai renderti conto personalmente di quanto uno psicologo possa esserti utile. In seguito, avrai la completa liberta di decidere se e come proseguire. Non esiste disagio psicologico di serie A o di serie B. Se hai bisogno di una mano, grande o piccola che sia, contattaci: ecco il link al questionario. Life is too short to be unhappy.

 

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