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Deficit d’attenzione ADHD

3 tipi di disturbo da deficit di attenzione/iperattività: dDmentale od emotivo

Come riconoscere la ADHD

Come riconoscere la sindrome da deficit d’attenzione ed iperattività? Quando si parla di bambini iperattivi, spesso c’è molta confusione sulle modalità di diagnosi, sulla terapia e sulla prognosi a distanza.

Parlando di iperattività è necessario fare chiarezza sulla sindrome da deficit d’attenzione ed iperattività/impulsività (ADHD). Si tratta di una delle patologie più frequentemente citate da pediatri, insegnanti e genitori. In effetti questa sindrome ha una struttura complessa e, sebbene sia ampiamente diffusa, non sempre è facile riconoscerla. Ha una base biologica su cui interagiscono i fattori ambientali.

Iniziamo quindi a definirla: si tratta di un disturbo del neuro-sviluppo caratterizzato da patterns persistenti di inattenzione, iperattività e/o impulsività, che vengono definiti inappropriati per il livello di sviluppo raggiunto dall’individuo. Inoltre, tali patterns comportamentali devono essere presenti in diversi contesti di vita del bambino e devono essere tali da compromettere il funzionamento sociale, scolastico e occupazionale (s. Vicari, M.C. Caselli, Criticamente 2018).

Di fatto i bambini con questo disturbo non riescono a regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.

Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività è una sindrome caratterizzata da difficoltà di attenzione, di controllo dell’impulsività e del livello di attività. Si distinguono 3 tipi di disturbo da deficit di attenzione/iperattività a seconda che prevalga l’aspetto di disattenzione, di iperattività/impulsività, o entrambi (tipo combinato).

La diagnosi viene fatta mediante criteri clinici.

Per intenderci possiamo dire che i domini coinvolti sono tre

  1. cognitivo (riguarda la capacità di mantenere l’attenzione nel tempo)
  2. comportamentale (controllare l’impulsività)
  3. emotivo (regolare il proprio livello di attivazione fisiologica).

Per una diagnosi di deficit d’attenzione secondo il manuale DSM-V ci sono alcuni criteri che devono essere manifesti.

Andiamo per ordine e analizziamoli singolarmente.

 

I 6 Sintomi di disattenzione

Per una diagnosi di deficit d’attenzione secondo il manuale DSM-V dovrebbero verificarsi sei (o più) dei seguenti sintomi di Disattenzione che persistano per almeno 6 mesi con un’intensità incompatibile con il livello di sviluppo e che ha un impatto negativo diretto sulle attività sociali e scolastiche/lavorative:

  1. spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti  scolastici, sul lavoro o in altre attività;
  2. ha spesso difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco;
  3. spesso sembra non ascoltare quando gli/le si parla direttamente;
  4. spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti di scuola, le incombenze o i doveri sul   posto di lavoro;
  5. ha spesso difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività varie;
  6. spesso evita, prova avversione o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale  protratto (es. compiti a casa o a scuola);
  7. perde spesso gli oggetti necessari per i compiti o altre attività (es. giocattoli, compiti assegnati, matite,  libri, ecc.);
  8. spesso è facilmente distratto da stimoli esterni;
  9. spesso è sbadato nelle attività quotidiane.

6 sintomi di Iperattività e Impulsività

Per una diagnosi di deficit d’attenzione secondo il manuale DSM-V dovrebbero verificarsi sei (o più) dei seguenti sintomi di Iperattività-Impulsività che persistano per almeno 6 mesi con un’intensità incompatibile con il livello di sviluppo e che ha un impatto negativo diretto sulle attività sociali e scolastiche/lavorative:

Iperattività

  1. spesso agita o batte mani e piedi o si dimena sulla sedia;
  2. spesso lascia il proprio posto in situazioni in cui si dovrebbe rimanere seduti;
  3. spesso scorrazza e salta in situazioni in cui farlo risulta inappropriato (negli adolescenti e negli adulti può essere limitato al sentirsi irrequieti);
  4. è spesso incapace di giocare o svolgere attività ricreative tranquillamente;
  5. è spesso sotto pressione, agendo come se fosse “azionato/a da un motore”;
  6. spesso parla troppo;

Impulsività

  1. spesso “spara” una risposta prima che la domanda sia stata completata;
  2. ha spesso difficoltà nell’aspettare il proprio turno;
  3. spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti.

Sintomi di iperattività-impulsività o di disattenzione

  1. Alcuni dei sintomi di iperattività-impulsività o di disattenzione che causano compromissione erano presente prima dei 7 anni di età.
  2. Una certa menomazione a seguito dei sintomi è presente in due o più contesti (scuola, lavoro, casa)
  3. Deve esservi una evidente compromissione clinicamente significa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
  4. I sintomi non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un Disturbo Generalizzato dello sviluppo, di schizofrenia o di un altro disturbo psicotico e non risultano meglio attribuibili ad un altro disturbo mentale (per esempio, disturbo dell’umore, disturbo d’ansia, disturbo dissociativo o disturbo di personalità).

Dunque, possiamo dire che i bambini che manifestano iperattività, ad un livello clinicamente significativo, fanno parte di un gruppo di bambini che hanno una diagnosi di ADHD che si manifesta sintomatologicamente con un disagio comportamentale legato al controllo degli impulsi. Questi bambini, definiti iperattivi, non riescono a controllare efficacemente gli impulsi e hanno difficoltà a dilazionare nel tempo la gratificazione: vogliono tutto e subito. Non riescono a riflettere prima di agire, ad aspettare il proprio turno, a lavorare per un premio lontano nel tempo. Non riescono a controllare i comportamenti non adeguati rispetto a situazioni ambientali.

Inoltre, mettono in atto un’eccessiva attività irrilevante rispetto al compito principale e attività scarsamente regolate rispetto alle richieste ambientali.

Si possono notare dei tratti comportamentali che aiutano ad individuarli: sono dei bambini agitati, irrequieti e incapaci di stare fermi. Manifestano un eccessivo movimento, non richiesto per l’esecuzione dei compiti (ad esempio muovere le gambe, giocherellare o lanciare oggetti, spostarsi fa una posizione all’altra). Non tollerano situazioni ripetitive e noiose. Non riescono a seguire le regole.

La manifestazione comportamentale inoltre deve essere presente sia a casa che in un altro contesto, spesso la scuola.

Ma, nel caso di diagnosi, cosa succede? E come si fa a stare meglio?

Ne parliamo nel prossimo articolo!

Scritto da:
Dottoressa Amanda Tedone 

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